Come fare per recuperare un credito all’estero?

Un problema notevole per le aziende che operano in un mondo globalizzato tramite il commercio internazionale, scambi commerciali con società estere e fornitori esteri, è senza dubbio la necessità di procedere al recupero di un credito insoluto che si dovesse presentare.

1.Che cos’è il recupero credito all’estero?

Il recupero crediti all’estero riguarda infatti tutti quei casi in cui, a seguito della chiusura di un contratto con una società estera, vi èla necessità di ottenere il pagamento da parte di un debitore estero.

Occorre sapere che esistono precise modalità operative per procedere, essendo il recupero crediti un’attività complessa per cui è importante affidarsi ad un avvocato che porrà in essere delle azioni al fine di garantirvi un recupero efficace e agevole.

Il recupero credito in sede internazionale segue le stesse regole del recupero crediti in Italia, presentando tuttavia maggior difficoltà in sede di verifica della solvibilità del cliente estero, data anche la distanza che il contenzioso di questo tipo implica.

Quali sono gli elementi che condizionato l’esito positivo del recupero dei crediti all’estero?

Vari sono i fattori condizionanti, tra cui:

1. la solvibilità del debitore

2. l’esistenza di un valido contratto (con indicazione della legge e del giudice)

3. la possibilità di ottenere un provvedimento esecutivo nel Paese in cui si trovano i beni e le risorse del debitore

Molte delle transazioni commerciali, anche internazionali, avvengono spesso senza un contratto sottoscritto tra le parti, considerando sufficienti le condizioni generali di vendita e gli scambi di e-mail, frutto di negoziazioni che si protraggono nel tempo, finché non inizia la fase di esecuzione dell’ordine.

Inoltre, anche nei casi in cui la transazione è disciplinata da un contratto, spesso manca una clausola sulla legge applicabile o sul giudice competente in caso di controversie.

Se sorgono contestazioni o si tenta di recuperare il credito, si deve dunque fare i conti anche con l’incertezza del quadro giuridico di riferimento, per tale motivo, come abbiamo indicato, occorre sempre stipulare un contratto anche nel quadro di relazioni internazionali.

3. Procedura necessaria per procedere al recupero di crediti all’estero

Occorre dunque, in primo luogo, verificare il contratto, o, in mancanza, individuare le regole applicabili al rapporto commerciale, attraverso una ricostruzione degli scambi e della volontà negoziale delle parti.

Successivamente, occorre individuare il giudice competente e la legge applicabile, in base al contratto o, in mancanza, facendo riferimento agli strumenti del diritto commerciale internazionale.

Il creditore deve anche fornire all’avvocato la restante documentazione comprovante il credito vantato, ovvero copie delle fatture, ordine di acquisto, lettere di vettura e bolle di consegna, precedenti solleciti, corrispondenza con il debitore.

In seguito, l’avvocato a cui è stato conferito opportuno mandato, procede con una prima lettera di diffida ad adempiere nel termine usuale di 15 giorni da redigersi nella lingua estera del paese del debitore.

All’esito di questa prima fase è possibile contattare il debitore per tentare, in via extragiudiziaria, di ottenere il pagamento dei crediti insoluti.

In caso di esito negativo, si procede allora per via giudiziaria al fine di ottenere un titolo esecutivo valido in relazione alla giurisdizione dello stato in cui ha sede l’azienda debitrice. 

4. L’azione legale per il recupero del credito all’estero.

  • Nel caso sia possibile rivolgersi al giudice italiano, il procedimento è simile a quello domestico. Sarà possibile proporre un ricorso per decreto ingiuntivo – se il credito è certo, liquido ed esigibile – o iniziare una causa di merito per ottenere l’accertamento del credito e la condanna del debitore.

Ottenuto il titolo esecutivo, a seconda di dove ha sede il debitore, sarà possibile chiedere o l’esecuzione diretta ( se all’interno dell’Unione europea) o il riconoscimento della sentenza e la dichiarazione di esecutiva nello stato straniero ( se fuori dall’Unione europea).

Nell’ambito UE infatti non si pongono problemi: una decisione resa in un paese dell’UE sarà riconosciuta negli altri paesi dell’UE senza che sia necessario il ricorso ad alcun procedimento specifico salva la traduzione e notifica nella lingua del destinatario dell’atto.

  • Se occorre invece rivolgersi ad un giudice straniero, l’avvocato italiano si metterà in contatto con l’avvocato locale, a cui occorrerà conferire l’incarico. Tale scenario, apparentemente più complesso, ha tuttavia il vantaggio di consentire l’ottenimento di un titolo giudiziario direttamente applicabile nel paese straniero in cui il debitore ha sede, consentendo anche un risparmio in termini di costi e burocrazia.

Se nonostante il titolo esecutivo l’azienda debitrice dovesse sottrarsi al suo obbligo di pagamento, si proseguirà con l’esecuzione forzata, ovvero con l’espropriazione dei beni utilmente pignorabili volti al soddisfacimento dei creditori.

5. In conclusione

La valutazione circa il recupero del credito verso un cliente estero implica una fondamentale valutazione preliminare del caso da parte di un soggetto competente, sulla base della documentazione completa fornita dal creditore.

Recuperare un credito all’estero è una procedura che può apparire complessa e scoraggiare le imprese, ma – se correttamente gestita – tale procedura può portare a buone percentuali di recupero.

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